Cosa rappresenta per voi il dessert? La portata finale di un pasto, un capriccio di gola, una pigra consolazione, ricordi frammentati, la torta dei compleanni e delle grandi occasioni? Provate a immaginare un dolce della vostra vita, uno qualsiasi… provate a sentirne il profumo, a toccarne la consistenza, a ricordarne il sapore…
Io ho appena immaginato una torta alle pesche ancora nel forno, preparata da mia madre…o, meglio dire, ho appena annusato una torta alle pesche tra i tremolanti ricordi della mia infanzia. Mi sembra quasi di vedermi, eccomi: ho sei anni e sono in soggiorno, seduta sul divano, intenta a guardare una videocassetta di Tom e Jerry; dalla porta della cucina semiaperta sento la voce quasi ancestrale di mia madre, una voce giovane ma possente: “È quasi pronto amore!”. Un profumo irresistibile si impossessa di me, penetra per sempre nelle mie piccole narici, mi travolge. Sono felice, al sicuro, mi sento una bambina… Porto la fetta di torta calda e soffice alla bocca, ne mastico un pezzetto ed in un soffio svaniscono i brutti pensieri, le mie paure, le cattive persone; siamo solo io, la mamma ed una torta, il resto del mondo non è mai esistito.
Sono passati ventitre anni dal mio ricordo, ora siamo in quattro: il mio compagno, nostra figlia di quasi sette anni, io e… una torta; la torta della felicità, della consapevolezza, della famiglia, la torta del sorriso di mia figlia, la torta del nostro abbraccio “di gruppo”(come dice Giulia). Vedo tutto questo mentre contemplo un dolce, lo assaggio, ne avverto i molteplici aromi. Mi innamoro della vita ad ogni morso, mi innamoro della mia vita e mi sento indistruttibile e al sicuro, come nella cucina della mia infanzia.
In fondo, cos’è un dolce se non noi stessi tornati bambini?! Bambini grandi e sognatori, anche se solo per pochi istanti…